Parti con noi!

Anche CAI Parma ci aiuta a diffondere il nostro viaggio ed i nostri progetti di sviluppo,
perchè montagna è solidarietà per natura!

Martedì 30 maggio ore 21 presso la sede CAI di Parma,
in viale Piacenza 40,
CEFA presenta il viaggio di fine agosto in Kenya.


Ci vediamo alla sede CAI Mario Fantin!

INVITA TUTTI I TUOI AMICI!

Ispirati da una storia, ispirati dalla storia

1943 – Nanyuki, Kenya

Un prigioniero di guerra italiano scorge per la prima volta, attraverso i reticolati del campo di prigionia in cui è costretto, la vetta del Monte Kenya.
La sua vita di prigioniero prende una svolta, trascinato dal sogno della vetta.
La fantasia si concretizza pian piano, fino alla notte della fuga. Un’avventura avvincente porterà 3 compagni di prigionia in vetta alla Punta Lenana durante giorni intensi di emozioni, fatiche e meraviglia.
Fuga sul Kenya è la narrazione potente e puntuale di queste giornate, in prima persona, senza fronzoli e piena di coraggio ed empatia.

Questa storia antica e sempre attuale rappresenta la vittoria della dignità umana sulla follia della guerra e della privazione, che si manifesta attraverso la vetta di un Monte.
Una vetta che solleva con la sua sola presenza lo spirito dell’Uomo mentre la sogna, la studia, si prepara all’ascesa e poi per sempre, supportando con il suo ricordo vivo e intenso il dramma della detenzione.

Perché insieme alla fiducia in voi stessi, avete ritrovato lassù, nel regno della bellezza e del silenzio dei cinquemila, quella facoltà di meravigliarsi, quell’umiltà, quella freschezza di sentimenti, quel rispetto augusto che è fonte di tutto ciò che è nobile nell’uomo. […]
Lassù da numeri siete ridiventati uomini.
E quella bandiera sul Lenana rimarrà per voi un simbolo, non solo della vostra Patria, ma di volontà contro il subire, di attività contro l’inerzia, di libertà contro il livellamento.
Fuga sul Kenya

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2010 – Bologna, Italia

Wu Ming 1 e Roberto Santachiara riprendono i passi di Felice Benuzzi, ripercorrendo la sua vita e la sua fuga sul Kenya. Nasce il libro Point Lenana.

Point Lenana è la lente di ingrandimento ed il cannocchiale, la chiave di lettura che ripercorre i passi di Felice Benuzzi, dalla sua infanzia fino alla vetta del Kenya, contestualizzandone le azioni ed emozioni.

Cerco storie che siano scomode anche per me e per chi grosso modo condivide le mie idee. Sarebbe troppo facile raccontare cose scomode solo per gli altri, per chi la pensa diversamente da me. Non varrebbe la pena conoscere, se conoscere non ci mettesse in crisi. Un sapere rassicurante per chi lo coltiva non può nemmeno essere detto un sapere, è solo un girare intorno al non-voler-sapere. Quanto all’inesperienza e alla fatica, mi allenerò.
Point Lenana

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2016 – Nairobi, Kenya

Partiamo per la nostra Punta Lenana,
guidati dalla certezza di intraprendere passi di dignità,
dalla volontà di intrecciare le nostre storie con la Storia e con le storie di altri uomini e donne come noi,
dalla speranza di portare sempre nel cuore la forza di contagiare con questi valori le persone intorno a noi.

Montagna di Pace, arriviamo!

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Immagini da Kitui, Kenya

dove ogni parola sarebbe di troppo

Futuro: le donne e l’Africa

C’è qualcosa che accomuna donne ed Africa: sono il futuro!

Il futuro è donna, quando tutti capiremo che non ha alcun senso sprecare il 50% delle potenzialità umane semplicemente per una questione di genere.
Non vi è dubbio che carismi, modalità, approccio e sentire siano talvolta incredibilmente distanti tra uomo e donna, ma proprio qui è la ricchezza, non il limite.

L’Africa è il futuro, quando finalmente alle preziose risorse naturali, paesaggistiche, culturali corrisponderanno altrettante condizioni di stabilità ed equità, garanti di crescita reale del ben vivere delle tantissime e diverse popolazioni che qui abitano.

Le donne d’Africa sono l’immagine infaticabile di questo futuro in salita, ma dignitoso e pieno di speranza.
Lasciar loro aperte le porte della cultura e del lavoro significa fornire la chiave del progressivo miglioramento consapevole e lungimirante di interi popoli.
Lasciar loro aperte le porte delle decisioni allontana la tentazione di scendere a patti con massicce iniezioni di denaro delle nuove potenze coloniali che alzano di qualche punto il PIL, lontano dalla vista e dalla percezione delle famiglie e delle comunità e riporta l’attenzione al vero centro: prendersi cura della persona, coltivare pazientemente un obiettivo, affrontare con creatività e colore le difficoltà, costruire reti di relazioni.

Sogno o realtà, agiamo per la formazione ed il superamento di ogni forma di discriminazione, segregazione, umiliazione, violenza.
Ma non ci diremo soddisfatti fino a che futuro resterà nel titolo per questo mondo.
Il tempo giusto perché tutto ciò avvenga è ora, anzi siamo un po’ ritardo.

Africa è donna

Giovanni Bersani: una vita per gli altri

Sabato 5 marzo 2016 è stata presentata la prima biografia del Senatore Giovanni Bersani, fondatore del CEFA e di tantissime altre organizzazioni e associazioni impegnate nella valorizzazione del territorio e nella lotta alla fame e la disuguaglianza nel mondo.
Alla presenza di tante autorità e tanti amici abbiamo ripercorso alcuni sprazzi di questa grande vita, instancabile fonte di generosità e impegno.

“Lascia in eredità un mondo senza fame”!

Che questa esortazione di Giovanni, attivatore di donne, uomini e processi virtuosi, ci proietti verso l’azione, l’amore, la speranza.
Umilmente raccogliamo il testimone lasciatoci, il suo ricordo ci faccia mantenere sempre i piedi ben saldi nella storia e la testa sempre attiva e proiettata nel futuro, con le maniche rimboccate.

Anche il presidente Sergio Mattarella ci ha inviato il suo saluto:

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Presidente della Fondazione Giovanni Bersani – Nord-Sud, Gianpietro Monfardini, il seguente messaggio:

«La vita del senatore Giovanni Bersani, oggi ricordata con la presentazione di un volume a lui dedicato, propone uno spaccato di straordinario impegno a favore della comunità nazionale, dei popoli europei e di quelli dei paesi emergenti.
La sua riconosciuta tensione morale e la lungimirante ampiezza di visione, spese dapprima nella ricostruzione di un’Italia che faticosamente cercava di rialzarsi dalla tragedia del secondo conflitto mondiale, poi sviluppate in un’intensa partecipazione alla vita delle istituzioni nazionali ed europee, hanno rappresentato il connotato forte della sua azione a favore della promozione umana, della pace e dell’emancipazione dei popoli. Un’azione che ha trovato concreta espressione in un’instancabile, operante solidarietà al servizio dei diritti e della centralità della persona e delle comunità, costantemente sostenuta dai valori profondamente sentiti di equità, giustizia e coesione sociale.
Padre della politica africana e di cooperazione allo sviluppo dell’Unione Europea, riconosciuta dai lunghi anni di guida dell’assemblea parlamentare UE-ACP, Bersani è stato altresì protagonista di concrete iniziative di promozione sociale, ancor oggi testimoniate dalle attività delle organizzazioni da lui fondate.
Indissolubilmente legato a una convinta adesione al pensiero sociale cristiano ha speso la sua vita per realizzare strumenti di cambiamento capaci di dare risposte, non solo sotto il profilo economico, ad esigenze di sviluppo solidale e inclusivo. Condizioni che egli considerava priorità assolute.
A tutti coloro che interverranno alla manifestazione odierna in ricordo di Giovanni Bersani, invio il mio apprezzamento e il saluto più caloroso».

Roma, 5 marzo 2016

Cosa facciamo in Kenya?

Il viaggio in Kenya dei nostri sostenitori si avvicina, noi non vediamo l’ora!

Quando:

dal 29 luglio al 11 agosto

Programma indicativo

(restate sintonizzati per gli aggiornamenti)

Visita al progetto sand dams di Kitui
1152 m s.l.m.

sand dam La costruzione di queste strutture garantisce accesso all’acqua alle comunità per usi domestici e agricoli. Il progetto include anche formazione e supporto all’attività agricola e all’apicoltura con attenzione all’intera filiera.
Questo intervento ha un impatto diretto su circa 5000 famiglie.

Visita al progetto Kathita Kiirua Water Project ed acclimatamento
2044 m s.l.m.

kkwp CEFA ha completato la realizzazione di un sistema di adduzione di acqua verso 16 villaggi nella zona di Kiirua.
Questo intervento ha un impatto diretto su circa 50000 persone.

Ascesa alla Punta Lenana sul Monte Kenya
4985 m s.l.m.

La vetta si svela ai viandanti Il trekking all’interno del Parco Naturale del Monte Kenya verrà effettuato insieme a guide locali. Saliremo dalle pendici del monte più alto del paese fino alla più alta vetta raggiungibile con solo trekking.

Vado in Africa a cambiare il mondo

Questa estate un piccolo gruppo di uomini e donne prenderà in mano lo zaino e il cuore e partirà alla volta del Kenya.
Qualcuno di loro conosce già l’Africa, il suo mal ed i suoi mali, altri la conoscono con la vista e l’intelletto ma non con il tatto e con l’olfatto.

Si pongono un obiettivo preciso: compiere un gesto di cambiamento, di pacifica protesta se vogliamo, mettersi in moto per migliorare, crederci perchè insieme è possibile.
Utopia o realtà?

Questa estate un piccolo gruppo di uomini e donne scenderà dai 5199 metri del Monte Kenya, una vetta alta e simbolica, dopo aver incontrato famiglie, comunità, stretto mani, impastato cemento, piantato alberi e confuso i pensieri.
Allora qualcosa sarà cambiato, il mondo sarà cambiato.

Ci sarà una nuova luce ed un nuovo ronzio nelle azioni di questi uomini e donne e nuovi semi di speranza piantati qua e là nella Terra.
Le disuguaglianze proseguiranno, soprusi e violenze non saranno sopite, gli interessi prevarranno sulla dignità, ma non qui, non ora e non noi: un piccolo manipolo di donne e uomini sanno che un’altra strada è possibile e deve essere percorsa con un ostinato sorriso.

Viaggiare, seminare, è così: forse non vedrò gli agognati cambiamenti del mondo, ma sarò io stesso a cambiare, vedere questo mondo con occhi nuovi e camminarvi sopra con un nuovo passo e, contagiando il passo di chi mi sta accanto, senza accorgermene, il Mondo sarà già cambiato.

cambiare

Pietre che parlano

“Inutilmente, caro amico, tenterò di descriverti la città di Kitui.”

Kitui è un luogo senza volto e senza anima, un nome come tanti, una città lontana (e un po’ invisibile), come Zaira.
Ma…

Una volta che avrai percorso le sue vie e incrociato i suoi sguardi, il solo risuonare di questo nome ti farà vibrare ogni membro.
Dopo aver condiviso il lavoro e la fatica con le famiglie che qui trascorrono il mutare dei giorni, il solo immaginare questo domani ti farà trasformare ogni tuo oggi.

Quando i luoghi si riempiono di relazioni, anche le pietre ti parlano.
Ti parlano gli odori forti di polvere e di umanità.
Urlano le emozioni degli angoli più difficili e la meraviglia di quelli più dolci.
Sorridono le vette innevate e silenziose, tentando di riconoscersi in ogni cima casalinga.

Inutilmente, caro amico, tenterò di descriverti la città di Kitui.
Ti inviterò a visitarla.

ZAIRA (da: Le Città Invisibili di Italo Calvino)

Inutilmente, magnanimo Kublai, tenterò di descriverti la città di Zaira dagli alti bastioni.
Potrei dirti di quanti gradini sono le vie fatte a scale, di che sesto gli archi dei porticati, di quali lamine di zinco sono ricoperti i tetti; ma so già che sarebbe come non dirti nulla. Non di questo è fatta la città, ma di relazioni tra le misure del suo spazio e gli avvenimenti del suo passato: la distanza dal suolo d’un lampione e i piedi penzolanti d’un usurpatore impiccato; il filo teso dal lampione alla ringhiera di fronte e i festoni che impavesano il percorso del corteo nuziale della regina; l’altezza di quella ringhiera e il salto dell’adultero che la scavalca all’alba; l’inclinazione d’una grondaia e l’incedervi d’un gatto che si infila nella stessa finestra; la linea di tiro della nave cannoniera apparsa all’improvviso dietro il capo e la bomba che distrugge la grondaia; gli strappi delle reti da pesca e i tre vecchi che seduti sul molo a rammendare le reti si raccontano per la centesima volta la storia della cannoniera dell’usurpatore, che si dice fosse un figlio adulterino della regina, abbandonato in fasce lì sul molo. Di quest’onda che rifluisce dai ricordi la città s’imbeve come una spugna e si dilata. Una descrizione di Zaira quale è oggi dovrebbe contenere tutto il passato di Zaira. Ma la città non dice il suo passato, lo contiene come le linee d’una mano, scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre, negli scorrimano delle scale, nelle antenne dei parafulmini, nelle aste delle bandiere, ogni segmento rigato a sua volta di graffi, seghettature, intagli, svirgole.

ZAIRA

Sand Dams: l’acqua non è più un miraggio

Ma cosa sono queste sand dams?
Le sand dams sono robuste strutture impermeabili costruite a parziale sbarramento di un fiume a carattere stagionale allo scopo di raccogliere ed immagazzinare acqua.
La realizzazione ed il mantenimento di queste strutture sono semplici e a basso costo.
Il letto di questi corsi d’acqua è completamente asciutto durante la stagione secca e si trasforma in un fiume impetuoso durante la stagione delle piogge.
Purtroppo questo comportamento estremo del torrente ha impatto molto negativo sulle popolazioni e sull’ambiente. Lunghi periodi siccitosi in cui l’accesso all’acqua è difficile sia a scopo domestico che agricolo si alternano a periodi di correnti molto veloci che trasportano il sottile strato fertile superficiale della terra e rendono ostili le zone circostanti.
La zona di Kitui, grazie al solido strato roccioso che caratterizza il fondo di questi corsi d’acqua stagionali, si presta particolarmente alla realizzazione delle sand dams.
Per costruire una sand dam si scava un fossato trasversale al corso d’acqua di profondità sufficiente a raggiungere la roccia del substrato. Il fossato viene riempito di rocce e malta fino ad una altezza da 1 a 4 metri sopra la superficie. Questo lavoro viene svolto dalla popolazione locale con un supporto tecnico esperto. La partecipazione delle comunità alla realizzazione della sand dam è cruciale e crea il presupposto per una gestione responsabile, condivisa e consapevole di questa preziosa risorsa.
Durante la stagione delle piogge la sand dam lascia passare i solidi di granulometria fine (argille), mentre trattiene ghiaie e sabbie che, stratificandosi nelle successive stagioni delle piogge, formano un acquifero permanente a monte della sand dam, in grado di immagazzinare acqua che rimane disponibile durante tutto l’anno.

sand dam

Trattenere acqua nella falda superficiale consente così alle comunità locali di avere accesso all’acqua anche durante la stagione secca, migliorando nettamente la qualità della vita domestica e dell’agricoltura.
Inoltre, la permanenza dell’acqua favorisce la creazione di microclima più umido e la crescita di piante tutto intorno, che a loro volta attenuano le problematiche legate al clima e forniscono risorse preziose per gli abitanti del luogo.
CEFA e SASOL conoscono bene l’impatto positivo che questi interventi generano sul territorio e sono felici ed orgogliosi di lavorare al fianco delle comunità di Kitui per realizzare 20 sand dams, a beneficio diretto di almeno 25.000 persone!

Coraggio! Ogni vetta è esigente

Non avere paura del buio, solo così si vedono le stelle.
Non avere paura del freddo, mettiti in moto e cerca un abbraccio.
Non avere paura del diverso, ma la curiosità dell’incontro.

Nel buio, nel freddo e nel diverso ci siamo spinti fino ad una vetta.
Una vetta esigente: non vuole essere un obiettivo raggiunto, ma piuttosto un punto di partenza da ricordare e da cui ripartire ogni giorno, con la stessa emozione e lo stesso entusiasmo, che rivivo in questa pagina di diario:

Il terzo giorno partiamo alle 3.15 sotto un cielo dalla bellezza inesprimibile.
Le ombre scure della montagna si stagliano nere nell’oscurità, lasciando solo all’immaginazione la salita che ci attende nel gelo notturno.
Sei solo con il tuo obiettivo, le tue gambe e il tuo respiro, che non deve mai affannarsi nonostante il poco ossigeno.
Ridiamo: meglio farla di notte questa strada, non vedere il sentiero ripido e la cima verticale.
Non so come sarebbe di giorno, so solo che è freddo, che il cielo è stupendo e che ho voglia di camminare.
Passo dopo passo l’alba schiarisce i paesaggi sopra le nuvole, regalando colori delicati e meravigliosi e cangianti.
E siamo già alla cima, nel nevischio, con quell’ultima roccia da arrampicare con i piedi gelati.
Ecco la croce e dovunque ti giri ti manca il fiato, non per il poco ossigeno, ma per la grandezza di quello che vivi.
Tu, piccolo e grande insieme, a braccetto tra terra e cielo.

Vetta Punta Lenana

La Vetta di Punta Lenana (4985 m)

5199 m – Una vita in salita

Per tutti la vita è una sfida.

Ci sono tantissime persone, come me e come te, cui la vita ogni giorno chiede sfide ancora più grandi per difendere i propri diritti di base: acqua, cibo, salute, istruzione.

Vogliamo sfidare noi stessi e le nostre forze esplorando diversi ambienti del Kenya fino in cima al monte Kenya, a 5000 metri, per ricordare che alla fine di uno sforzo c’è una vetta, che insieme possiamo farcela e che questa fatica non è nulla in confronto allo sforzo quotidiano di tante famiglie a noi così vicine eppure così lontane.

Camminare sui sentieri del Kenya significa accettare di camminare in salita, silenziosamente per conservare il fiato, ma con il sorriso di chi porta verso la vetta un sogno grande: donare una fonte d’acqua a 5000 famiglie di Kitui appena incontrate, con cui si è appena condiviso lo sforzo della costruzione della sand dam.

Camminare verso la Punta Lenana significa ricordare chi ha scalato quelle vette in totale solitudine reclamando la propria libertà, la libertà dell’Italia e soprattutto la libertà dalla guerra e da tutti i conflitti che impediscono lo sviluppo dignitoso ed equo dei popoli. (Mai sentito parlare di Felice Benuzzi, Giovanni Balletto e Vincenzo Barsotti?)

Camminare verso una vetta alta e impegnativa fa rimbombare ad ogni passo che le conquiste sono faticose ma ricorda anche la nostra fortuna di essere lì a respirare quell’aria rarefatta e libera, di conoscere una quotidianità fatta di affetti e certezze e necessità soddisfatte.

Camminare, camminare, il nostro augurio e impegno oggi è quello di metterci in marcia per far camminare di meno le donne e i bambini di Kitui per l’approvvigionamento di acqua, per la vendita dei prodotti agricoli, per raggiungere la scuola, per trovare un dispensario. Ecco: permettere di camminare di meno a chi già porta un pesante fardello e a tutti gli altri ricordare di mettersi ogni giorno in cammino e fare almeno un passo incontro ai bisogni dell’Altro.

 

Viaggio in Kenya con un amico in più!

Evviva!!
La generosità non ha confini: oggi ringraziamo Enrico di Milano che ce lo ricorda!
Coinvolgendo gli altri, raccontando del progetto di Kitui e condividendo i valori che guidano noi di Cefa – Il seme della solidarietà, la sua donazione è superiore alla fatidica “soglia Batian”!
Parteciperà alle nostre escursioni in Italia, alla preparazione atletica con i campioni e infine partirà con noi per il Kenya la prossima estate.
GRAZIE ENRICO!
Non vediamo l’ora di viaggiare con te!

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Giornata mondiale dell’alimentazione con CEFA

Il 16 ottobre di ogni anno si celebra la giornata mondiale dell’alimentazione.
L’obiettivo è FAME ZERO.

In un mondo di abbondanza,
nessuno, non una singola persona,
dovrebbe soffrire la fame.
Voglio vedere la fine della fame nel mondo
nell’arco della mia vita.

Cefa da oltre 40 anni lavora al fianco delle comunità di America Latina e Africa perseguendo questo obiettivo, con tanta fatica e tanta gioia nel cuore per i successi raggiunti e i sorrisi ricevuti.
Ancora una volta vogliamo riunirci tutti insieme in occasione della giornata mondiale dell’alimentazione per raccontare la nostra storia di sfide ed impegno e coinvolgere tutti voi e tutti coloro che incontreremo per condividere questo obiettivo.
Arriva il momento di restituire e condividere la nostra grande fortuna attraverso gesti concreti:
la solidarietà non un vezzo per pochi, ma un dovere di ognuno.

TI ASPETTIAMO!! Diventa protagonista dei più grandi eventi di pixel art in 3D che si siano mai visti!!
Nelle piazze la solidarietà si fa bella e l’arte si fa buona. E tu?

IN THE NAME OF AFRICA a Milano il 10 ottobre, in Piazza Duomo
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TU DOVE SEI? a Bologna il 17 ottobre, in Piazza Maggiore
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Immagini, volti, parole e cuori caldi dal Kenya

I nostri Elisa e Roberto sono appena rientrati dal Kenya, dove hanno compiuto sopralluoghi e saluti presso i progetti di CEFA nel Paese e valutare possibili nuovi interventi sostenibili in sinergia con le comunità locali.

Chiaramente sono tornati zeppi di informazioni anche per noi, vogliamo organizzare al meglio il viaggio dei generosi partecipanti a questa sfida solidale!

Lasciamo la parola alle loro immagini, non vediamo l’ora che siano i nostri occhi a narrarle ancora, impossibile resistere alla voglia di partire!

Samburu, africa, strade rosse, polvere, progetti, acqua, agricoltura, speranze, sogni, desideri, difficoltà, sopravvivere, ridere, sorridere, missioni, impegno, cura, attenzione, senso, spazi infiniti.
Prime immagini dalla mia missione.

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Kitui, prigioni, lavoro, riabilitazione, ordine, fucili, portoni, guardie, celle, letti, latrine, lavoro, sarti, falegnami, formazione, sorrisi, ugali, matumbo, prigionieri, prigioniere, bambini

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Il baobab è come un papà ha il tronco forte con un corpo maturo, la sua corteccia è liscia scalfita solo da qualche cicatrice e dalle spinte degli elefanti, parte da terra e arriva al colletti con la stessa dimensione, poi si aprono le braccia, sono corte in realtà ma terminano con rametti che come mani lunghe abbracciano e proteggono.
Il baobab guarda in basso e protegge.
Penso che tutti i bambini dovrebbero avere la possibilità di vedere un baobab e abbracciando il suo tronco si sentirebbero protetti.

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Kitui est, sand dam, acqua, sole, secco, pozze, pozzi, taniche, fiumi, stagioni, scuola, bere

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Ultime foto dalla missione in Kenya:
Nairobi, Cafasso, centri di riabilitazione minorile, paure, rinascita, fine, soddisfazione,
mitico staff CEFA KENYA!!

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Monte Kenya, un patrimonio universale

Il Monte Kenya e la riserva forestale circostante sono Sito Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, vieni a scoprirlo con noi!

I monti e le foreste della regione del Monte Kenya sono stati dichiarati Parco Nazionale già nel 1949, per proteggerne l’ecosistema. Nell’aprile del 1978 l’area è stata designata Riserva della Biosfera UNESCO. Il parco nazionale e le foreste sono state dichiarate Sito Patrimonio dell’umanità nel 1997.

Il Governo del Kenya ha basato questa importante scelta su 4 pilastri:

  • rafforzamento del turismo, importante per l’economia locale e nazionale,
  • conservazione di un’area dalla bellezza scenografica unica
  • salvaguardia della biodiversità
  • protezione delle risorse idriche utili alle zone circostanti.

La superficie del parco nazionale è di 715 km quadrati, la maggior parte dei quali al di sopra dei 3000 metri. La superficie della riserva forestale è di 705 km quadrati; complessivamente il sito patrimonio dell’umanità risulta dunque di 1420 km quadrati.

La diversità altimetrica del parco, dai 1500 m ai 5199 m, rende possibile la presenza di diversi habitat, dalla foresta pluviale ai ghiacciai perenni.
La foresta pluviale si estende fino ai 3000 m circa, con alberi ad alto fusto che vanno degradando verso la macchia bassa. Questo ambiente e’ popolato da bufali neri, elefanti, leopardi, serval, antilopi, antilopi eland, scimmie colobus e babbuini.
Dai 3700 m inizia la fascia vegetazionale di lobelie giganti e seneci giganti, che arrivano fino ai 4500 m; notevoli distese si incontrano nelle valli McKinder e Chogoria.

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Lobelia gigante in ammirazione del paesaggio.
Qui era 10 anni fa, sarà cresciuta? Scomparsa?
Lo scopriremo insieme!

Oltre i 4500 m inizia il deserto d’alta quota, con piccoli laghi alpini privi di forme di vita, fino a piccoli ghiacciai perenni tra le cime Nelion e Batian a circa 5000 m di altitudine.

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Chi c’è dentro al dendrosenecio?

Monte Kenya – chi sei?

Il Monte Kenya è la montagna più alta del Kenya e la seconda montagna più alta d’Africa, dopo il Kilimanjaro.

Le vette più alte sono Batian (5199 m), Nelion (5188 m) e Point Lenana (4985 m).

La nostra sfida punta in alto, a quota 5199 e vogliamo condividerla con voi!

Vi lasciamo per un attimo a contemplare questa alba, vorremmo godere questa meraviglia insieme a voi dalla cima la prossima estate.

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Il Monte Kenya è ubicato nella parte centrale del Paese, circa 16.5 km a sud dell’Equatore, a circa 150 km a nord-est di Nairobi.
Dal suo nome deriva il nome del Paese.

I nomi dei picchi più alti commemorano diversi capi Maasai: Mbatian, un uomo di medicina, Nelieng, suo fratello, Lenana e Sendeyo, i suoi figli. Anche Terere fu un capo Maasai.
Altri toponimi sono riferiti a esploratori e scalatori europei, come Shipton, Sommerfelt, Tilman, Dutton e Arthur.
Altri ancora ricordano personalità kenyane.

Eccoci in contemplazione della vetta, tanti anni or sono, con la stessa passione e lo stesso spirito.

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Le culture delle popolazioni che vivono intorno al Monte Kenya sono strettamente legate alla loro montagna:

  • i Kikuyu e, molto similmente gli Embu, pongono sul Monte l’abitazione della divinità Ngai (o Mwene Ngaya) dalla sua discesa dal cielo, il suo trono sulla terra; da qui il nome Kiri Nyaga, ossia il luogo dove dio vive. Qui il capostipite della tribù, Gikuyu, incontrava dio e viene dunque ritenuto dai Kikuyu il primo ad effettuare l’ascesa. Un’altra curiosità: i kikuyu erano soliti costruire le proprie abitazioni con le porte rivolte verso la montagna.
  • gli Ameru ricordano il Monte Kenya nelle loro canzoni e storie tradizionali, denominandolo Kirimara, il monte dalle strisce bianche.
  • i Maasai ritengono che i loro avi siano scesi dalla montagna all’inizio dei tempi e la denominano Ol Donyo Keri, la montagna con le striscie, riferendosi alle ombre scure che si osservano dalla pianura circostante.

E tu, per chi cammini?

Una storia ebraica narra di un rabbino saggio e timorato di Dio che, una sera, dopo una giornata passata a consultare i libri delle antiche profezie, decise di uscire per la strada a fare una passeggiata distensiva.

Mentre camminava lentamente per una strada isolata, incontrò un guardiano che camminava avanti e indietro, con passi lunghi e decisi, davanti alla cancellata di un ricco podere.
“Per chi cammini, tu?”, chiese il rabbino, incuriosito.
Il guardiano disse il nome del suo padrone. Poi, subito dopo, chiese al rabbino: “E tu, per chi cammini?“.

Questa domanda, conclude la storia, si conficcò nel cuore del rabbino.

E tu, per chi cammini?
Per chi sono tutti i passi e gli affanni di questa giornata?
Per chi vivi?
Puoi vivere solo per qualcuno.
Ad ogni passo, oggi, ripeti il suo nome.
Mai avrai avuto una giornata così leggera.

Bruno Ferrero, Il canto del grillo

Noi ora vogliamo camminare per le famiglie di Kitui, ricordando ad ogni passo il passo di una donna che si reca a prendere acqua, il passo di un bambino che lavora il suo campo, condividendo -anche solo per un istante ed in minima parte- la loro fatica, un sorriso e farci testimoni che un altro modo di camminare insieme è possibile e vogliamo realizzarlo!

Cammina con noi: 3 passi per nutrire il pianeta, davvero.

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Conoscere per donare

La Contea di Kitui si trova nella parte sud-orientale del Kenya, in una zona prevalentemente arida o semi-arida. Conta una popolazione di circa 1 milione di persone, distribuite su una superficie di circa 24000 km2. L’attività prevalente è l’agricoltura di sussistenza.

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Al fine di incentivare e facilitare stili di vita sostenibili e per rispondere efficacemente alla siccità, CEFA ha deciso di concentrare il suo intervento in una zona fortemente disagiata della contea di Kitui a causa della siccità prolungata, accrescendo l’accesso all’acqua attraverso la costruzione di 10 fonti di acqua, equipaggiate con pompe a mano e abbeveratoi per il bestiame, al fine di raccogliere l’acqua dai fiumi stagionali.

Questo progetto vuole sostenere la popolazione locale nella creazioni di orti, nella conservazione dell’acqua e nella raccolta delle colture. Attraverso un accesso migliore all’acqua per usi domestici e produttivi e al mercato con colture resistenti quali sorgo, soia, nonché apicoltura.
I beneficiari avranno l’opportunità di diversificare il loro sostentamento e di conseguenza sviluppare strategie efficaci per ridurre e gestire i rischi legati alle forti siccità che sono spesso causa di fame e malnutrizione sia nei bambini che negli adulti di queste zone.

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Si stima che circa 5000 persone che beneficeranno dell’accesso all’acqua per usi domestici e 2500 agricoltori per le attività di formazione agricola.

Una lunga storia d’amore

Direttamente da Expo giunge una grande notizia!

Con piacere e soddisfazione possiamo comunicare che questo autunno il consueto evento Cefa di pixel art per la giornata mondiale dell’alimentazione si svolgerà in PIAZZA del DUOMO a MILANO!
E dove se non nella capitale mondiale del cibo.

La nostra STORIA continua per nutrire il pianeta!

Infatti, più che un evento
è una storia magnifica:
una storia che è dentro ognuno di noi
che ci ha contagiato, entusiasmato, appassionato
una storia
che ora continua…
da Bologna a Milano, all’EXPO
per dire al mondo
che tutti insieme possiamo nutrire il pianeta!

Sentiamoci davvero parte viva di questa storia!
Vogliamo trasformare il nostro metterci in gioco,
il nostro essere stati volontari, posatori di piatti, sponsor, o testimoni di un evento
in una storia di amore per gli Altri:
è così che il mondo cambierà!

Vi aspettiamo… incominciamo a raccontare la nostra storia!
E iniziamo a sognare lo spettacolo di piazza del Duomo:

CSA_PIATTIDUOMO_VISTA

Qui Giovanna sta già prendendo le misure:

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La sfida solidale è aperta!

Cari amici!

Inizia una grande avventura, che ci porterà in giro per il mondo per un anno intero e culminerà in vetta al Monte Kenya (5199 m slm), dove andremo insieme ad alcuni di voi per supportare la realizzazione di dighe in sabbia e coltivazioni sostenibili per le popolazioni di Kitui, in Kenya.

In giro per il mondo, a partire da Expo, controverso crocevia di popoli, dove Cefa è presente al Padiglione Zero per dimostrare attraverso l’impegno sul campo che un’altra economia è possibile, che la sovranità alimentare un’esigenza e la lotta alla fame e la povertà un impegno quotidiano.
Il nostro progetto Africa Milk Project è stato selezionato, insieme ad altri 4 progetti individuati tra più di 800 proposte internazionali, come migliore best practice nella categoria “Sviluppo sostenibile nelle piccole comunità rurale in aree marginali”.
E là vi aspettiamo.

La sfida parte ora, aperta a tutti, da tutto il mondo, per essere i veri protagonisti della raccolta fondi a favore del progetto idrico e agricolo di Kitui. Coloro che raccoglieranno 5199 euro, potranno partecipare ad un viaggio straordinario nel cuore del Kenya, visitare il progetto di Kitui ed affrontare l’ascesa al Monte Kenya insieme a guide locali.

Per tutti gli iscritti, subito in regalo lo zainetto Cefa, ricco di doni e spunti per organizzare la propria raccolta fondi.
E per chi raggiunge le quote intermedie, bellissime occasioni di sport, montagna e condivisione: per chi raggiunge la quota Kitui (1152 euro = 1152 metri slm) una escursione di pace e memoria a Monte Sole (BO), per chi raggiunge la quota Sirimon (2650 euro = 2650 metri slm) una giornata di sci nello splendore delle Dolomiti insieme ad un maestro di sci.
E per la preparazione atletica ci affidiamo agli esperti: 1 giornata di sport in alta quota in Marmolada con Filippo Beccari, campione di scialpinismo e guida alpina ed 1 giornata a Bologna con il personal trainer esperto di sport all’aperto Federico Andreoli.

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Non resta che contattare subito Giulia e iniziare la raccolta!
Per qualsiasi informazione non esitare a metterti in contatto con noi,
il nostro obiettivo è condividere questo emozionante cammino con le tante persone solidali che vogliono allenare con noi il cuore!
telefona: 051 520285
scrivi: info@cefaonlus.it