Parti con noi!

Anche CAI Parma ci aiuta a diffondere il nostro viaggio ed i nostri progetti di sviluppo,
perchè montagna è solidarietà per natura!

Martedì 30 maggio ore 21 presso la sede CAI di Parma,
in viale Piacenza 40,
CEFA presenta il viaggio di fine agosto in Kenya.


Ci vediamo alla sede CAI Mario Fantin!

INVITA TUTTI I TUOI AMICI!

Ispirati da una storia, ispirati dalla storia

1943 – Nanyuki, Kenya

Un prigioniero di guerra italiano scorge per la prima volta, attraverso i reticolati del campo di prigionia in cui è costretto, la vetta del Monte Kenya.
La sua vita di prigioniero prende una svolta, trascinato dal sogno della vetta.
La fantasia si concretizza pian piano, fino alla notte della fuga. Un’avventura avvincente porterà 3 compagni di prigionia in vetta alla Punta Lenana durante giorni intensi di emozioni, fatiche e meraviglia.
Fuga sul Kenya è la narrazione potente e puntuale di queste giornate, in prima persona, senza fronzoli e piena di coraggio ed empatia.

Questa storia antica e sempre attuale rappresenta la vittoria della dignità umana sulla follia della guerra e della privazione, che si manifesta attraverso la vetta di un Monte.
Una vetta che solleva con la sua sola presenza lo spirito dell’Uomo mentre la sogna, la studia, si prepara all’ascesa e poi per sempre, supportando con il suo ricordo vivo e intenso il dramma della detenzione.

Perché insieme alla fiducia in voi stessi, avete ritrovato lassù, nel regno della bellezza e del silenzio dei cinquemila, quella facoltà di meravigliarsi, quell’umiltà, quella freschezza di sentimenti, quel rispetto augusto che è fonte di tutto ciò che è nobile nell’uomo. […]
Lassù da numeri siete ridiventati uomini.
E quella bandiera sul Lenana rimarrà per voi un simbolo, non solo della vostra Patria, ma di volontà contro il subire, di attività contro l’inerzia, di libertà contro il livellamento.
Fuga sul Kenya

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2010 – Bologna, Italia

Wu Ming 1 e Roberto Santachiara riprendono i passi di Felice Benuzzi, ripercorrendo la sua vita e la sua fuga sul Kenya. Nasce il libro Point Lenana.

Point Lenana è la lente di ingrandimento ed il cannocchiale, la chiave di lettura che ripercorre i passi di Felice Benuzzi, dalla sua infanzia fino alla vetta del Kenya, contestualizzandone le azioni ed emozioni.

Cerco storie che siano scomode anche per me e per chi grosso modo condivide le mie idee. Sarebbe troppo facile raccontare cose scomode solo per gli altri, per chi la pensa diversamente da me. Non varrebbe la pena conoscere, se conoscere non ci mettesse in crisi. Un sapere rassicurante per chi lo coltiva non può nemmeno essere detto un sapere, è solo un girare intorno al non-voler-sapere. Quanto all’inesperienza e alla fatica, mi allenerò.
Point Lenana

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2016 – Nairobi, Kenya

Partiamo per la nostra Punta Lenana,
guidati dalla certezza di intraprendere passi di dignità,
dalla volontà di intrecciare le nostre storie con la Storia e con le storie di altri uomini e donne come noi,
dalla speranza di portare sempre nel cuore la forza di contagiare con questi valori le persone intorno a noi.

Montagna di Pace, arriviamo!

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I luoghi del cuore

Ecco la mappa dei luoghi principali che toccheremo durante la nostra spedizione!
Se guardi da vicino trovi anche il sentiero previsto per l’ascesa al Monte Kenya.

ATTENZIONE: maneggiare con cura questo viaggio, elevato rischio di immagini incancellabili incollate nello sguardo.

Ancora non lo sai, ma questi minuscoli puntini prenderanno un posto fisso nei tuoi ricordi, allargando per sempre il cuore fino ad abbracciare il mondo intero!
Perché là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore. (Matteo)

Trek Monte Kenya

Ecco il dettaglio dei giorni che passeremo nella meraviglia del Parco del Monte Kenya, dalla foresta di bambù al cielo stellato della Punta Lenana!

Giorno 1:

Partenza dal Sirimon Gate (2660 m), porta d’accesso al Parco del Monte Kenya.
Partenza attraverso la magnifica foresta montana, con bambù e lobelie giganti fino alla brughiera d’altura e il primo rifugio (Old Moses Camp, 3300 m). Cena e pernottamento.

Dolce trek di 4 ore con dislivello in salita di circa 680 m.

Sirimon Gate

Sirimon Gate

Giorno 2:

Proseguendo sul sentiero in salita, imbocchiamo il sentiero di destra, fino all’attraversamento del fiume Ontulili.
Svolta a destra attraverso la brughiera e oltrepassando il fiume Liki North, proseguendo in salita verso la vallata Mackinder, da cui si godono fantastiche viste sulla vallata verso lo Shipton Camp (4200 m).
Il campo si trova in uno scenario surreale, giusto al di sotto dei pinnacoli e ghiacciai della nostra Montagna, circondati da roditori hyrax e uccelli locali.

Mackinder Valley

Mackinder Valley

Giorno 3:

Acclimatamento in quota e riposo allo Shipton Camp.
Passeggiate per prendere un po’ di quota (370 m) verso le Oblong tarn e Hausberg tarn in mattinata.
Salire a maggiore quota e scendere per la notte è ottimo per acclimatarsi ma possiamo anche sfruttare il riposo al rifugio riflettendo e ammirando le aquile.

Shipton's Camp

Shipton’s Camp

Giorno 4:

Sveglia alle 3 di mattina per raggiungere la Punta Lenana (4985 m) giusto in tempo per l’alba Africana.
La salita parte sul ghiaione ghiacciato e continua su un sentiero roccioso appena tortuoso.
Con una buona luna si potrebbe procedere anche senza pila, senza luna il cielo terso si specchia al suolo con un incredibile spettacolo di stelle.
L’ascesa richiede 3-4 ore.
Si potrebbe scorgere il Kilimangiaro all’orizzonte.

Vetta Punta Lenana

Vetta Punta Lenana

Discesa al Minto Hut per la meritata colazione e discesa verso le Mt Kenya Bandas lungo la meravigliosa vallata con vista su The Temple, lago Michaelson, rocce Mushroom e Giant Billiard Table.

Minto Hut

Minto Hut

Immagini da Kitui, Kenya

dove ogni parola sarebbe di troppo

Cosa facciamo in Kenya?

Il viaggio in Kenya dei nostri sostenitori si avvicina, noi non vediamo l’ora!

Quando:

dal 29 luglio al 11 agosto

Programma indicativo

(restate sintonizzati per gli aggiornamenti)

Visita al progetto sand dams di Kitui
1152 m s.l.m.

sand dam La costruzione di queste strutture garantisce accesso all’acqua alle comunità per usi domestici e agricoli. Il progetto include anche formazione e supporto all’attività agricola e all’apicoltura con attenzione all’intera filiera.
Questo intervento ha un impatto diretto su circa 5000 famiglie.

Visita al progetto Kathita Kiirua Water Project ed acclimatamento
2044 m s.l.m.

kkwp CEFA ha completato la realizzazione di un sistema di adduzione di acqua verso 16 villaggi nella zona di Kiirua.
Questo intervento ha un impatto diretto su circa 50000 persone.

Ascesa alla Punta Lenana sul Monte Kenya
4985 m s.l.m.

La vetta si svela ai viandanti Il trekking all’interno del Parco Naturale del Monte Kenya verrà effettuato insieme a guide locali. Saliremo dalle pendici del monte più alto del paese fino alla più alta vetta raggiungibile con solo trekking.

Vado in Africa a cambiare il mondo

Questa estate un piccolo gruppo di uomini e donne prenderà in mano lo zaino e il cuore e partirà alla volta del Kenya.
Qualcuno di loro conosce già l’Africa, il suo mal ed i suoi mali, altri la conoscono con la vista e l’intelletto ma non con il tatto e con l’olfatto.

Si pongono un obiettivo preciso: compiere un gesto di cambiamento, di pacifica protesta se vogliamo, mettersi in moto per migliorare, crederci perchè insieme è possibile.
Utopia o realtà?

Questa estate un piccolo gruppo di uomini e donne scenderà dai 5199 metri del Monte Kenya, una vetta alta e simbolica, dopo aver incontrato famiglie, comunità, stretto mani, impastato cemento, piantato alberi e confuso i pensieri.
Allora qualcosa sarà cambiato, il mondo sarà cambiato.

Ci sarà una nuova luce ed un nuovo ronzio nelle azioni di questi uomini e donne e nuovi semi di speranza piantati qua e là nella Terra.
Le disuguaglianze proseguiranno, soprusi e violenze non saranno sopite, gli interessi prevarranno sulla dignità, ma non qui, non ora e non noi: un piccolo manipolo di donne e uomini sanno che un’altra strada è possibile e deve essere percorsa con un ostinato sorriso.

Viaggiare, seminare, è così: forse non vedrò gli agognati cambiamenti del mondo, ma sarò io stesso a cambiare, vedere questo mondo con occhi nuovi e camminarvi sopra con un nuovo passo e, contagiando il passo di chi mi sta accanto, senza accorgermene, il Mondo sarà già cambiato.

cambiare

Pietre che parlano

“Inutilmente, caro amico, tenterò di descriverti la città di Kitui.”

Kitui è un luogo senza volto e senza anima, un nome come tanti, una città lontana (e un po’ invisibile), come Zaira.
Ma…

Una volta che avrai percorso le sue vie e incrociato i suoi sguardi, il solo risuonare di questo nome ti farà vibrare ogni membro.
Dopo aver condiviso il lavoro e la fatica con le famiglie che qui trascorrono il mutare dei giorni, il solo immaginare questo domani ti farà trasformare ogni tuo oggi.

Quando i luoghi si riempiono di relazioni, anche le pietre ti parlano.
Ti parlano gli odori forti di polvere e di umanità.
Urlano le emozioni degli angoli più difficili e la meraviglia di quelli più dolci.
Sorridono le vette innevate e silenziose, tentando di riconoscersi in ogni cima casalinga.

Inutilmente, caro amico, tenterò di descriverti la città di Kitui.
Ti inviterò a visitarla.

ZAIRA (da: Le Città Invisibili di Italo Calvino)

Inutilmente, magnanimo Kublai, tenterò di descriverti la città di Zaira dagli alti bastioni.
Potrei dirti di quanti gradini sono le vie fatte a scale, di che sesto gli archi dei porticati, di quali lamine di zinco sono ricoperti i tetti; ma so già che sarebbe come non dirti nulla. Non di questo è fatta la città, ma di relazioni tra le misure del suo spazio e gli avvenimenti del suo passato: la distanza dal suolo d’un lampione e i piedi penzolanti d’un usurpatore impiccato; il filo teso dal lampione alla ringhiera di fronte e i festoni che impavesano il percorso del corteo nuziale della regina; l’altezza di quella ringhiera e il salto dell’adultero che la scavalca all’alba; l’inclinazione d’una grondaia e l’incedervi d’un gatto che si infila nella stessa finestra; la linea di tiro della nave cannoniera apparsa all’improvviso dietro il capo e la bomba che distrugge la grondaia; gli strappi delle reti da pesca e i tre vecchi che seduti sul molo a rammendare le reti si raccontano per la centesima volta la storia della cannoniera dell’usurpatore, che si dice fosse un figlio adulterino della regina, abbandonato in fasce lì sul molo. Di quest’onda che rifluisce dai ricordi la città s’imbeve come una spugna e si dilata. Una descrizione di Zaira quale è oggi dovrebbe contenere tutto il passato di Zaira. Ma la città non dice il suo passato, lo contiene come le linee d’una mano, scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre, negli scorrimano delle scale, nelle antenne dei parafulmini, nelle aste delle bandiere, ogni segmento rigato a sua volta di graffi, seghettature, intagli, svirgole.

ZAIRA

Sand Dams: l’acqua non è più un miraggio

Ma cosa sono queste sand dams?
Le sand dams sono robuste strutture impermeabili costruite a parziale sbarramento di un fiume a carattere stagionale allo scopo di raccogliere ed immagazzinare acqua.
La realizzazione ed il mantenimento di queste strutture sono semplici e a basso costo.
Il letto di questi corsi d’acqua è completamente asciutto durante la stagione secca e si trasforma in un fiume impetuoso durante la stagione delle piogge.
Purtroppo questo comportamento estremo del torrente ha impatto molto negativo sulle popolazioni e sull’ambiente. Lunghi periodi siccitosi in cui l’accesso all’acqua è difficile sia a scopo domestico che agricolo si alternano a periodi di correnti molto veloci che trasportano il sottile strato fertile superficiale della terra e rendono ostili le zone circostanti.
La zona di Kitui, grazie al solido strato roccioso che caratterizza il fondo di questi corsi d’acqua stagionali, si presta particolarmente alla realizzazione delle sand dams.
Per costruire una sand dam si scava un fossato trasversale al corso d’acqua di profondità sufficiente a raggiungere la roccia del substrato. Il fossato viene riempito di rocce e malta fino ad una altezza da 1 a 4 metri sopra la superficie. Questo lavoro viene svolto dalla popolazione locale con un supporto tecnico esperto. La partecipazione delle comunità alla realizzazione della sand dam è cruciale e crea il presupposto per una gestione responsabile, condivisa e consapevole di questa preziosa risorsa.
Durante la stagione delle piogge la sand dam lascia passare i solidi di granulometria fine (argille), mentre trattiene ghiaie e sabbie che, stratificandosi nelle successive stagioni delle piogge, formano un acquifero permanente a monte della sand dam, in grado di immagazzinare acqua che rimane disponibile durante tutto l’anno.

sand dam

Trattenere acqua nella falda superficiale consente così alle comunità locali di avere accesso all’acqua anche durante la stagione secca, migliorando nettamente la qualità della vita domestica e dell’agricoltura.
Inoltre, la permanenza dell’acqua favorisce la creazione di microclima più umido e la crescita di piante tutto intorno, che a loro volta attenuano le problematiche legate al clima e forniscono risorse preziose per gli abitanti del luogo.
CEFA e SASOL conoscono bene l’impatto positivo che questi interventi generano sul territorio e sono felici ed orgogliosi di lavorare al fianco delle comunità di Kitui per realizzare 20 sand dams, a beneficio diretto di almeno 25.000 persone!

Coraggio! Ogni vetta è esigente

Non avere paura del buio, solo così si vedono le stelle.
Non avere paura del freddo, mettiti in moto e cerca un abbraccio.
Non avere paura del diverso, ma la curiosità dell’incontro.

Nel buio, nel freddo e nel diverso ci siamo spinti fino ad una vetta.
Una vetta esigente: non vuole essere un obiettivo raggiunto, ma piuttosto un punto di partenza da ricordare e da cui ripartire ogni giorno, con la stessa emozione e lo stesso entusiasmo, che rivivo in questa pagina di diario:

Il terzo giorno partiamo alle 3.15 sotto un cielo dalla bellezza inesprimibile.
Le ombre scure della montagna si stagliano nere nell’oscurità, lasciando solo all’immaginazione la salita che ci attende nel gelo notturno.
Sei solo con il tuo obiettivo, le tue gambe e il tuo respiro, che non deve mai affannarsi nonostante il poco ossigeno.
Ridiamo: meglio farla di notte questa strada, non vedere il sentiero ripido e la cima verticale.
Non so come sarebbe di giorno, so solo che è freddo, che il cielo è stupendo e che ho voglia di camminare.
Passo dopo passo l’alba schiarisce i paesaggi sopra le nuvole, regalando colori delicati e meravigliosi e cangianti.
E siamo già alla cima, nel nevischio, con quell’ultima roccia da arrampicare con i piedi gelati.
Ecco la croce e dovunque ti giri ti manca il fiato, non per il poco ossigeno, ma per la grandezza di quello che vivi.
Tu, piccolo e grande insieme, a braccetto tra terra e cielo.

Vetta Punta Lenana

La Vetta di Punta Lenana (4985 m)

5199 m – Una vita in salita

Per tutti la vita è una sfida.

Ci sono tantissime persone, come me e come te, cui la vita ogni giorno chiede sfide ancora più grandi per difendere i propri diritti di base: acqua, cibo, salute, istruzione.

Vogliamo sfidare noi stessi e le nostre forze esplorando diversi ambienti del Kenya fino in cima al monte Kenya, a 5000 metri, per ricordare che alla fine di uno sforzo c’è una vetta, che insieme possiamo farcela e che questa fatica non è nulla in confronto allo sforzo quotidiano di tante famiglie a noi così vicine eppure così lontane.

Camminare sui sentieri del Kenya significa accettare di camminare in salita, silenziosamente per conservare il fiato, ma con il sorriso di chi porta verso la vetta un sogno grande: donare una fonte d’acqua a 5000 famiglie di Kitui appena incontrate, con cui si è appena condiviso lo sforzo della costruzione della sand dam.

Camminare verso la Punta Lenana significa ricordare chi ha scalato quelle vette in totale solitudine reclamando la propria libertà, la libertà dell’Italia e soprattutto la libertà dalla guerra e da tutti i conflitti che impediscono lo sviluppo dignitoso ed equo dei popoli. (Mai sentito parlare di Felice Benuzzi, Giovanni Balletto e Vincenzo Barsotti?)

Camminare verso una vetta alta e impegnativa fa rimbombare ad ogni passo che le conquiste sono faticose ma ricorda anche la nostra fortuna di essere lì a respirare quell’aria rarefatta e libera, di conoscere una quotidianità fatta di affetti e certezze e necessità soddisfatte.

Camminare, camminare, il nostro augurio e impegno oggi è quello di metterci in marcia per far camminare di meno le donne e i bambini di Kitui per l’approvvigionamento di acqua, per la vendita dei prodotti agricoli, per raggiungere la scuola, per trovare un dispensario. Ecco: permettere di camminare di meno a chi già porta un pesante fardello e a tutti gli altri ricordare di mettersi ogni giorno in cammino e fare almeno un passo incontro ai bisogni dell’Altro.

 

Cena con CEFA, pregusta la Tua Africa

Sarai dei nostri per condividere, ascoltare, immaginare, sognare e… partire?!?!
Il sorriso di questi bambini aspetta anche te!

Cari amici,
come ogni anno ci ritroviamo per la Cena di Natale

Sabato 12 Dicembre alle ore 20.00

via Magenta 10, Bologna
presso il City Hotel

avremo la testimonianza di Luciano Centonze appena rientrato da Kitui, Kenya.

Il costo è di 30€. L’incasso servirà a sostenere le attività del CEFA in Kenya.
Vi preghiamo di comunicare la Vostra presenza entro mercoledì 9 Dicembre tramite mail a: info@cefaonlus.it o telefonicamente al 051.520285 a Rosa del CEFA

Vi aspettiamo numerosi !!

Farolini Patrizia
Presidente

Viaggio in Kenya con un amico in più!

Evviva!!
La generosità non ha confini: oggi ringraziamo Enrico di Milano che ce lo ricorda!
Coinvolgendo gli altri, raccontando del progetto di Kitui e condividendo i valori che guidano noi di Cefa – Il seme della solidarietà, la sua donazione è superiore alla fatidica “soglia Batian”!
Parteciperà alle nostre escursioni in Italia, alla preparazione atletica con i campioni e infine partirà con noi per il Kenya la prossima estate.
GRAZIE ENRICO!
Non vediamo l’ora di viaggiare con te!

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Giornata mondiale dell’alimentazione con CEFA

Il 16 ottobre di ogni anno si celebra la giornata mondiale dell’alimentazione.
L’obiettivo è FAME ZERO.

In un mondo di abbondanza,
nessuno, non una singola persona,
dovrebbe soffrire la fame.
Voglio vedere la fine della fame nel mondo
nell’arco della mia vita.

Cefa da oltre 40 anni lavora al fianco delle comunità di America Latina e Africa perseguendo questo obiettivo, con tanta fatica e tanta gioia nel cuore per i successi raggiunti e i sorrisi ricevuti.
Ancora una volta vogliamo riunirci tutti insieme in occasione della giornata mondiale dell’alimentazione per raccontare la nostra storia di sfide ed impegno e coinvolgere tutti voi e tutti coloro che incontreremo per condividere questo obiettivo.
Arriva il momento di restituire e condividere la nostra grande fortuna attraverso gesti concreti:
la solidarietà non un vezzo per pochi, ma un dovere di ognuno.

TI ASPETTIAMO!! Diventa protagonista dei più grandi eventi di pixel art in 3D che si siano mai visti!!
Nelle piazze la solidarietà si fa bella e l’arte si fa buona. E tu?

IN THE NAME OF AFRICA a Milano il 10 ottobre, in Piazza Duomo
inthename

TU DOVE SEI? a Bologna il 17 ottobre, in Piazza Maggiore
tudovesei

Immagini, volti, parole e cuori caldi dal Kenya

I nostri Elisa e Roberto sono appena rientrati dal Kenya, dove hanno compiuto sopralluoghi e saluti presso i progetti di CEFA nel Paese e valutare possibili nuovi interventi sostenibili in sinergia con le comunità locali.

Chiaramente sono tornati zeppi di informazioni anche per noi, vogliamo organizzare al meglio il viaggio dei generosi partecipanti a questa sfida solidale!

Lasciamo la parola alle loro immagini, non vediamo l’ora che siano i nostri occhi a narrarle ancora, impossibile resistere alla voglia di partire!

Samburu, africa, strade rosse, polvere, progetti, acqua, agricoltura, speranze, sogni, desideri, difficoltà, sopravvivere, ridere, sorridere, missioni, impegno, cura, attenzione, senso, spazi infiniti.
Prime immagini dalla mia missione.

1-b 1-c 1-d 1-e

Kitui, prigioni, lavoro, riabilitazione, ordine, fucili, portoni, guardie, celle, letti, latrine, lavoro, sarti, falegnami, formazione, sorrisi, ugali, matumbo, prigionieri, prigioniere, bambini

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Il baobab è come un papà ha il tronco forte con un corpo maturo, la sua corteccia è liscia scalfita solo da qualche cicatrice e dalle spinte degli elefanti, parte da terra e arriva al colletti con la stessa dimensione, poi si aprono le braccia, sono corte in realtà ma terminano con rametti che come mani lunghe abbracciano e proteggono.
Il baobab guarda in basso e protegge.
Penso che tutti i bambini dovrebbero avere la possibilità di vedere un baobab e abbracciando il suo tronco si sentirebbero protetti.

3-a 3-b

Kitui est, sand dam, acqua, sole, secco, pozze, pozzi, taniche, fiumi, stagioni, scuola, bere

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Ultime foto dalla missione in Kenya:
Nairobi, Cafasso, centri di riabilitazione minorile, paure, rinascita, fine, soddisfazione,
mitico staff CEFA KENYA!!

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Monte Kenya, un patrimonio universale

Il Monte Kenya e la riserva forestale circostante sono Sito Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, vieni a scoprirlo con noi!

I monti e le foreste della regione del Monte Kenya sono stati dichiarati Parco Nazionale già nel 1949, per proteggerne l’ecosistema. Nell’aprile del 1978 l’area è stata designata Riserva della Biosfera UNESCO. Il parco nazionale e le foreste sono state dichiarate Sito Patrimonio dell’umanità nel 1997.

Il Governo del Kenya ha basato questa importante scelta su 4 pilastri:

  • rafforzamento del turismo, importante per l’economia locale e nazionale,
  • conservazione di un’area dalla bellezza scenografica unica
  • salvaguardia della biodiversità
  • protezione delle risorse idriche utili alle zone circostanti.

La superficie del parco nazionale è di 715 km quadrati, la maggior parte dei quali al di sopra dei 3000 metri. La superficie della riserva forestale è di 705 km quadrati; complessivamente il sito patrimonio dell’umanità risulta dunque di 1420 km quadrati.

La diversità altimetrica del parco, dai 1500 m ai 5199 m, rende possibile la presenza di diversi habitat, dalla foresta pluviale ai ghiacciai perenni.
La foresta pluviale si estende fino ai 3000 m circa, con alberi ad alto fusto che vanno degradando verso la macchia bassa. Questo ambiente e’ popolato da bufali neri, elefanti, leopardi, serval, antilopi, antilopi eland, scimmie colobus e babbuini.
Dai 3700 m inizia la fascia vegetazionale di lobelie giganti e seneci giganti, che arrivano fino ai 4500 m; notevoli distese si incontrano nelle valli McKinder e Chogoria.

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Lobelia gigante in ammirazione del paesaggio.
Qui era 10 anni fa, sarà cresciuta? Scomparsa?
Lo scopriremo insieme!

Oltre i 4500 m inizia il deserto d’alta quota, con piccoli laghi alpini privi di forme di vita, fino a piccoli ghiacciai perenni tra le cime Nelion e Batian a circa 5000 m di altitudine.

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Chi c’è dentro al dendrosenecio?